Demenze, domani a Villa Colonna Bandini il convegno “Dalla prevenzione agli indirizzi Diagnostico-Terapeutici”
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Domani, presso Villa Colonna Bandini, in viale Colli Aminei, a partire dalle ore 8.00, si terrà il corso residenziale dal tema “Demenze: dalla prevenzione agli indirizzi Diagnostico-Terapeutici”.
Le stime epidemiologiche prevedono un aumento esponenziale delle patologie connesse all’invecchiamento, tra queste, la demenza rappresenta la maggiore delle sfide in termini diagnostico-terapeutici e assistenziali. I costi rilevanti, in termini di ricadute sul piano sociale ed economico e, conseguentemente, di qualità della vita influenzata dalla disabilità, rappresentano delle importanti criticità per i sistemi di salute pubblica. Pertanto, è indispensabile sensibilizzare la popolazione sul tema delle demenze, migliorandone la conoscenza in ambito sanitario, analizzare l’epidemiologia e l’impatto socio-sanitario per poter sviluppare strategie adeguate di prevenzione e gestione.
Nel corso degli ultimi anni, si sono fatte strada, a supporto della diagnosi di demenza, metodiche sempre più avanzate di neuroradiologia strutturale e funzionale e di analisi bioumorale, per l’identificazione di biomarcatori in grado di determinare i correlati biologici di malattia. Ampia discussione è in corso sulla validità di questi approcci nel Setting clinico nell’orientamento diagnostico, sull’utilità nella scala terapeutica e, conseguentemente, sulla definizione del rapporto costo/beneficio che ne deriva dal loro impiego.
Ad oggi, nessuno dei farmaci disponibili per il trattamento dei sintomi cognitivi, autorizzati dalle autorità regolatorie per il trattamento della demenza Alzheimer-like, ha mostrato una azione modificante il decorso di malattia. Si avvalgono di un effetto sintomatico in grado di offrire un miglioramento modesto dei sintomi cognitivi, mantenendo più a lungo le abilità funzionali quotidiane nel medio termine, con una efficacia e tollerabilità variabile, affidata a una azione regolare di monitoraggio clinico. L’avanzamento delle sperimentazioni prodotte negli ultimi anni, in particolare di anticorpi monoclonali, potrebbe comportare nel prossimo futuro una rivoluzione terapeutica, ma la determinazione del profilo di sicurezza, tollerabilità ed efficacia di alcuni di essi è tutt’ora al vaglio.
Oltre agli interventi farmacologici, per le persone con declino cognitivo e/o sintomi psico-comportamentali (BPSD), un approccio non farmacologico – per esempio attraverso interventi riabilitativi, psicosociali e/o mediante l’uso di integratori alimentari – può migliorare e/o preservare la funzionalità cognitiva e migliorare la gestione dei BPSD.
Pertanto, le crescenti evidenze sul ruolo dei fattori di rischio modificabili nello sviluppo del declino cognitivo, sull’appropriatezza d’uso dei biomarcatori in ambito clinico, sulla potenziale efficacia di interventi multi-dominio, unitamente ai benché limitati benefici clinici dei farmaci attualmente approvati, stanno contribuendo alla modifica delle strategie di intervento, con una richiesta sempre più pressante di azioni tempestive che si renderanno necessarie in presenza di nuove molecole modificanti il decorso di malattia, rivolte elettivamente alle fasi precoci.
Nel corso della giornata di approfondimento, si farà il punto sullo stato dell’arte e si analizzeranno i possibili scenari futuri.