I colloqui con i familiari rappresentano uno degli strumenti psicopedagogici più importanti della psiconcologia, che consentono di coinvolgere nel programma terapeutico e riabilitativo lo stesso nucleo familiare, fondamentale per le sue dinamiche nell’universo esistenziale del paziente e che, abitualmente, necessita di informazione e sostegno nell’accudimento della talora difficile gestione del rapporto col proprio congiunto. Per i familiari la possibilità di un supporto psicologico specifico riguarda non soltanto il periodo di malattia del paziente ma anche il momento successivo all’eventuale decesso, nelle fasi che caratterizzano l’elaborazione del lutto.
In particolare lo “SPAZIO FAMIGLIA” si propone di:
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Aiutare l’intero sistema familiare ad adattarsi all’evento “malattia” dal momento della diagnosi fino alla guarigione
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Facilitare l’espressione e la condivisione di pensieri ed emozioni, nella comprensione deisignificati individuali che la situazione assume sia per il paziente che per i singoli membri della famiglia.
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Informare i familiari circa i correlati psicologici della malattia.
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Attivare le reti di supporto sociale alla famiglia.
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Incoraggiare i familiari a comunicare con il paziente per non lasciarlo “isolato”.
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favorire il processo di elaborazione del lutto dopo un’eventuale morte del paziente.
Nell’ambito dello spazio famiglia sono inoltre organizzati gruppi di sostegno psicologico, in cui i pazienti e le loro famiglie sono invitati a partecipare per condividere la propria esperienza della malattia, i loro pensieri, i sentimenti, le ripercussioni di quest’ultima sulla qualità di vita, le paure, le difficoltà ma anche nuove scoperte e acquisizioni sulla propria forza e capacità di adattamento. L’esperienza psicologica del gruppo è di per se terapeutica in quanto i partecipanti possono:
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essere modello l’uno per l’altro
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condividere con gli altri la propria esperienza e vederla anche attraverso gli occhi di altri;
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aiutarsi reciprocamente nella comprensione delle dinamiche psicologiche reattive alla malattia
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condividere le esperienze, imparare ad ascoltarsi e anche a relativizzare il proprio vissuto
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sentire incluse e accettate in un gruppo e questo può contrastare il senso di solitudine sperimentato in famiglia e/o nei rapporti sociali
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parlare liberamente dei propri vissuti e sentirsi capite profondamente e in modo totale
Il gruppo può essere un forte contenitore delle ansie reciproche.